31 dicembre 2013

Filodiffusione in Svezia

Manifesto filodiffusione
La diffusione della filodiffusione in Svezia ha seguito la storia di quella di altri paesi dell'Europa nord occidentale. Con la progressiva elettrificazione del paese ci si accorgeva che le trasmissioni in onde lunghe, medie e corte venivano spesso disturbate. Per ovviare a questo inconveniente si decise di investire nella filodiffusione. Dal 1930 iniziarono i servizi di filodiffusione, sia con la messa in commercio di apparecchi riceventi e sia con la dotazione di filodiffusione nelle nuove abitazioni. Il quartiere di Södermalm nella parte sud del centro di Stoccolma aveva molte abitazioni con filodiffusori all'interno. La crescita e gli sforzi per promuovere il servizio furono costanti già a partire dal 1946, tanto che nel 1958 si pianificava di raggiungere i 720 mila abbonati in crescita. I dati statistici dimostrano in effetti un crescente interesse nella popolazione per questo innovativo mezzo di comunicazione. Nella tabella seguente sono riportati nell'ordine: l'anno, il numero di centrali trasmittenti, gli abbonati e l'incremento abbonati annuo. La costruzioni di nuove centrali telefoniche permise la diffusione della filodiffusione in numerose regioni del paese.

          Anno       Tr.    Abb.       Incr.
  • 1946 7 2 053 -34
  • 1947 9 4 907 2 854
  • 1948         9 6 975 2 068
  • 1949 9 12 991 6 016
  • 1950 9 16 443 3 452
  • 1951 11 19 448 3 005
  • 1952 15 37 636 18 188
  • 1953 17 58 862 21 226
  • 1954 23 93 658 34 796
  • 1955 32 145 155 51 497
  • 1956 35 202 051 56 896
  • 1957 36 273 087 71 036
  • 1958 42 315 827 42 740
  • 1959 54 343 316 27 489
  • 1960 62 367 491 24 175
  • 1961 66 381 521 14 030
  • 1962 71 393 342 11 821
  • 1963 74 398 179 4 837
  • 1964 76 398 750 571
  • 1965 76 399 013 263

I canali disponibili erano due, Sveriges Radio P1 e Sveriges Radio P2. Come si può notare dalla tabella l'incremento annuo di abbonati decresce sensibilmente fino alla metà degli anni '60. Il servizio di filodiffusione viene definitivamente spento nel 1971.

29 dicembre 2013

Ricevitori: Grundig FD1000

Grundig FD1000
Si tratta di un ricevitore made in Germany di buona fattura, con un design moderno. Si presenta in diversi colori, tra i quali bianco e rosso. Prodotto probabilmente verso la fine degli anni '70. Anche per questo ricevitore troviamo nella parte frontale i pulsanti per la selezione dei canali e nella parte superiore le manopole per il volume e il suono. Non si tratta certo di uno dei modelli più ricercati dai collezionisti, anche perché la sia storia è alquanto recente, tuttavia è ancora possibile trovarlo in vendita.

Ricevitori: Brionvega fd1102

Brionvega fd1102
Progettato da Marco Zanuso e prodotto dalla Brionvega nel 1969, il modello FD 1102 è costruito in metallo cromato con la scritta Brionvega nella parte frontale. Sono presenti i classici sei pulsanti corrispondenti ai sei canali della filodiffusione e le due manopole del volume e della regolazione del suono. Il ricevitore ha la forma di un cubo appiattito (le misure sono 19x19x7 cm). Oggi è ancora possibile trovarlo in commercio

28 dicembre 2013

La filodiffusione in Olanda

Ricevitore per filodiffusione in Olanda
Continuiamo il nostro viaggio nella storia, passata e recente, della filodiffusione. Questa volta ci spostiamo in Olanda. Per quanto concerne le trasmissioni in filodiffusione i Paesi Bassi cominciarono le sperimentazioni già nel 1921 quando un giovane radio amatore, A.L. Bauling, estende ai suoi vicini di casa la possibilità di ascoltare le trasmissioni radio che lui riceveva. In pratica l'idea di Bauling era quella di estendere il filo degli altoparlanti fino alle abitazioni dei suoi vicini. Nasceva così una sorta di primordiale filodiffusione. Il 15 aprile 1924 viene fondata la Radio Centrale olandese. I primi abbonati sono solo cinque e ricevono la trasmissione de La Passione secondi Matteo di Bach in un concerto dalla Chiesa di San Bavo a Haarlem. L'esperimento ha talmente successo che gli abbonati saliranno a 3.500 nelle città di Zaandam, Amsterdam, Alkmaar e Deventer. 

Nonostante la crisi degli anni trenta la popolarità della filodiffusione continua a salire. I servizi offerti consistono in due canali, mentre per la ritrasmissione di canali esteri servono particolari licenze. Sono invece proibiti i canali provenienti dai paesi del blocco Sovietico. Nel 1928 viene istituito il BERC, l'associazione dei gestori di stazioni radiofoniche per filodiffusione. L'associazione pubblica una propria rivista, Radio Centrale, che affronta temi quali il rapporto con gli ascoltatori, con il governo e lo sviluppo della filodiffusione in Olanda. I primi programmi trasmessi contenevano principalmente musica classica, tuttavia la qualità del suono non era sempre eccellente. 

Pubblicità della filodiffusione
I costi di gestione per la trasmissione in filodiffusione vengono coperti in massima parte dagli abbonamenti e dalla vendita delle riviste specializzate. Nel 1936 nasce la NOZEMA, una società di broadcasting che provvederà alla costruzione di un proprio impianto di trasmissione e trasmetterà contenuti e programmi nelle città di Delf, Enschede, Hengelo e Borne. Con l'invasione tedesca durante la seconda guerra mondiale tutte le stazioni di filodiffusione passeranno in mano al gestore statale che ridurrà le proprie trasmissioni drasticamente (alle sette di sera terminavano), oltre ad aumentare il prezzo dell'abbonamento. Già nel 1942 gli abbonati alla filodiffusione sono dimezzati. La filodiffusione è totalmente in mano alle forze di occupazione.

Dopo la seconda guerra mondiale il gestore di trasmissioni in filodiffusione, PTT, studia un grande rilancio della filodiffusione, anche per contrastare lo spostamento di ascoltatori verso la radio in AM e, successivamente, in FM. Il punto su cui batte il PTT è quello secondo il quale la filodiffusione garantisce una qualità del suono impareggiabile rispetto alle trasmissioni via antenna. Vengono immessi sul mercato nuovi ricevitori e installati direttamente nelle case di nuova costruzione. Tuttavia, nonostante i notevoli sforzi, la filodiffusione perde interesse da parte del pubblico. Si calcola che tra il 1945 e 1950 ci sono in Olanda circa 500 mila abbonati alla filodiffusione. Il video seguente è una realizzazione pubblicitaria del PTT per promuovere la filodiffusione. Come si può vedere dalle immagini il ricevitore non aveva la manopola della selezione, essa si trovava attaccata al muro.

Un ultimo tentativo di mantenere in vita la filodiffusione, e con essa le comunicazioni via cavo, viene fatta nel 1958 con la sperimentazione di trasmissioni televisive via cavo. La sperimentazione non ha successo a causa di problemi tecnici e la limitata offerta di canali televisivi. Così già dalla metà degli anni '60 si decide di eliminare gradualmente le trasmissioni in filodiffusione. L'ultima centrale trasmittente, nella città di Delft, viene spenta il 31 gennaio 1975, quando ormai il mercato radiofonico era dominato dalle onde medie, corte e dalla "nuova" banda FM. Per ulteriori informazioni sulla filodiffusione in Olanda si può consultare la pagina, e la pagina.

La filodiffusione in Lituania

Ricevitore "Riga" prodotto dalla REG
Cercando nella rete sono davvero poche le notizie storiche ed attuali sulla filodiffusione nel mondo. Eppure fortunatamente qualcosa di interessante si trova. Per esempio alcune note sulla filodiffusione in Lituania. Nel paese baltico, come in molti altri dell'ex blocco Sovietico, la filodiffusione è partita nel 1944, per ripristinare il servizio di informazione ufficiale postbellico. Inizialmente venne servita la città di Kaunas e successivamente la capitale Vilnius. Nel 1947 furono collegate in filodiffusione tutte le contee. In totali i programmi disponibili furono portati a tre, diffusi su tre canali. I nuovi canali erano in lingua lituana il primo (Pirmąja Respublikine) e il secondo in lingua russa (Mayak). Molte abitazioni, anche di nuova costruzione, furono dotate di collegamento per la filodiffusione e gli abitanti erano tenuti a pagare una tassa, anche se non possedevano un ricevitore per filodiffusione. Questo provvedimento sollevò molte proteste da parte della popolazione. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica il controllo della filodiffusione in Lituania è passato nelle mani di Teleradijokompanija Hansa. Oggi il servizio di filodiffusione è ancora attivo ma fortemente ridimensionato rispetto al passato, tuttavia vi sono ancora 6000 km di cavi telefonici utilizzati per diffondere la filodiffusione e sono circa 500 mila le persone raggiungibili dal servizio. In questa pagina alcuni modelli di ricevitori per filodiffusione messi in commercio in Lituania e nei paesi baltici.

27 dicembre 2013

La filodiffusione e la Primavera di Praga

carro armato nel centro di Praga
Nella notte tra il 20 e il 21 agosto 1968 la forza armata del Patto di Varsavia, composta di quasi 600 mila uomini, penetrò nel territorio dell'allora Cecoslovacchia. L'obiettivo era interrompere il processo di riforma avviato dal leader comunista Alexander Dubček. L'invasione avvenne proprio nel momento in cui si riuniva il Comitato Centrale del Partito Comunista Cecoslovacco, il quale fu costretto a riunirsi segretamente in una fabbrica e, nonostante le difficoltà, approvò il programma riformatore. 

La filodiffusione in Cecoslovacchia fu sviluppata sul modello sovietico, questo perché si riteneva che in caso di attacco nemico alle antenne trasmittenti in onde lunghe, medie e corte, la filodiffusione avrebbe rappresentato un sistema di trasmissione sicuro ed efficiente. Infatti fu proprio grazie alla filodiffusione che il Comitato Centrale del Partito Comunista Cecoslovacco riuscì ad informare la popolazione dell'aggressione da parte delle truppe del Patto di Varsavia il 21 agosto 1968. Di solito le trasmissioni in filodiffusione terminavano alle 2 di notte, ma quel 21 agosto all' 1:55 una voce annuncia l'invasione. In questo video la registrazione dell'annuncio originale:
All'inizio della registrazione si ascolta la voce dell'annunciatore che parla dell'invasione. Dopo alcuni minuti la voce cambia, l'annuncio viene fermato e la trasmissione in filodiffusione torna in mano alle forze che supportano l'invasione.
ricevitore per filodiffusione Tesla
Negli anni '80 in Cecoslovacchia il servizio di filodiffusione offriva tre programmi. Nel complesso la filodiffusione è stata in funzione dal 1954 al 1999, quando poi è stata sostituita da altri sistemi di trasmissione per edifici pubblici e impianti sportivi.


Filodiffusione, le vostre storie

Filodiffusione
Filo-diffusione vuole essere un luogo di incontro, confronto e scambio per tutti gli amanti della filodiffusione. Per questo invitiamo volentieri tutti i nostri lettori a inviarci storie, testimonianze, immagini relative al mondo della filodiffusione e alle loro esperienze con questo sistema di trasmissione. Invitiamo anche a inviarci foto e descrizioni tecniche, manuali d'uso di ricevitori ancora funzionanti o magari riposti in qualche scatolone in soffitta. Si può scrivere al seguente indirizzo: lafilodiffusione@gmail.com.

26 dicembre 2013

Ricevitori: Minerva FD 75

Ricevitore Minerva FD75
Ricevitore dalla forma appiattita che sostanzialmente si allinea ad altri ricevitori dell'epoca. Prodotto dalla Minerva Italia nel 1975 (o comunque nei primi anni '70, anche se la Minerva era solita utilizzare l'anno di produzione nel nome dell'apparecchio), presenta i classici 6 tasti di selezione i due manopole per suono e volume. Interessante notazione sulla casa costruttrice. La Minerva era un'azienda austriaca produttrice di apparecchi radio. Nel 1936 la S.A Luigi Cozzi dell'Aquila di Milano avvia la produzione di apparecchi radio su licenza della Minerva Austria. Pur producendo gli stessi modelli della casa madre, nel tempo la Minerva Italia ha messo in commercio modelli destinati al pubblico italiano, come questo ricevitore per filodiffusione. Nel 1972 la Grundig acquista il marchio e la Minerva scompare dal mercato fino al 2007, quando la Grundig vende il marchio. Attualmente la Minerva produce solo televisori LCD. 

Ricevitori: Philips 19-RB-211

Philips 19-RB-211
Prodotto in diversi colori dalla Philips Italia, questo modello di filodiffusore ha un design accattivante che lo fa sembrare una piccola scatola. Probabilmente messo in commercio nel 1970, tuttavia il radiomuseum non ne certifica l'anno esatto di produzione. Come si vede dalla foto il ricevitore dispone di 6 tasti di selezione, corrispondenti all'offerta di canali allora disponibili e le manopole del volume e del suono. Il filodiffusore ovviamente possiede gamme d'onda lunghe, Very Low Frequency, quelli in cui era ed è trasmesso il servizio di filodiffusione.

25 dicembre 2013

Filodiffusione ieri e oggi, quali vantaggi?

ricevitore per filodiffusione
Nell'epoca ipertecnologica in cui viviamo, nel momento in cui sui telefonini è possibile navigare su internet, condividere contenuti, ascoltare musica, ha ancora senso parlare di filodiffusione? Certo, perché l'intento di questo blog non è solo quello di rinverdire la memoria di un sistema di trasmissione che pure ha avuto il suo successo, ma anche quello di analizzarne le dinamiche, i vantaggi e gli svantaggi. Forse è utile ricordare un fatto "tecnico" di notevole importanza, attraverso un esempio pratico. Il segnale filodiffuso viene inviato alla centrale Telecom (un tempo SIP) che poi dalla centrale viene allacciato alle singole abitazioni che fanno richiesta per la filodiffusione. A questo va ulteriormente aggiunto che l'allaccio viene fatto in un raggio di 5-7 Km, tale è la portata della centrale Telecom. Quindi per chiarire meglio se una strada o un quartiere della città sono coperti da una centrale che riceve il segnale filodiffuso allora si può usufruire del servizio, ma nel caso non lo fosse l'abbonamento ai servizi di filodiffusione non può essere fatto. Nel sito della Rai è specificato che la filodiffusione copre tutti (o quasi) i capoluoghi italiani (di regione, di provincia?). Il fatto è che probabilmente non tutte le parti di questi capoluoghi possono ricevere la filodiffusione. La domanda che poniamo è perché la Telecom non ha implementato il servizio e non ha "coperto" ulteriormente le città e, perché no, anche i piccoli centri? La filodiffusione è una forma di trasmissione "pulita" possibile a costi contenuti, tanto per chi si abbona, quanto per chi la fornisce. Non sarebbe sbagliato impotizzare che se la filodiffusione avesse avuto uno sviluppo più capillare sul territorio, anche l'offerta di canali e programmi sarebbe stata ampliata e diversificata.

Filodiffusione, tra design e costume

Pubblicità dei ricevitori
Nata nel 1959, la filodiffusione in Italia conosce un vero e proprio "piccolo" boom negli anni '60. Proprio in quegli anni infatti vengono messi in commercio i ricevitori per filodiffusione. Essi non pretendono solo di garantire una qualità del suono eccellente, ma rappresentano anche delle interessanti sperimentazioni in fatto di design. Il ricevitore viene pensato come componente d'arredo per la casa moderna e per questo diviene un oggetto di culto e, in un certo senso, anche simbolo di una certa agiatezza economica. Numerose sono le pubblicità che appaiono sui rotocalchi e che vedono protagoniste donne avvenenti sedute comodamente in salotto mentre ascoltano i suoni provenienti dai ricevitori per filodiffusione.



Ricevitori per filodiffusione, esistono ancora?

Modelli di filodiffusori
Questa è una domanda che molti appassionati di filodiffusione si pongono. Esistono in commercio apparecchi ricevitori per filodiffusione? La risposta è sì, ma non sono facilmente reperibili nelle grandi catene di distribuzione e si capisce il perché. Una pagina interessante è quella presente sul sito della Rai filodiffusione dove è possibile trovare (a volte corredati di manuale in pdf) modelli di ricevitori realizzati sopratutto negli anni '60. Per chiunque volesse procurarsi un ricevitore di seconda mano è sempre possibile dare uno sguardo su ebay, oppure girare nei mercatini dell'usato: si scoprono oggetti interessanti, ancora perfettamente funzionanti e di grande valore storico. Va anche ricordato che, almeno in Italia, esiste ancora un'azienda che produce apparecchi ricevitori per filodiffusione, la Alpha Electronic di Milano. A quanto è dato sapere l'azienda produce tre modelli di ricevitori.

24 dicembre 2013

La filodiffusione in Svizzera

Svizzera
Uno dei paesi in cui la filodiffusione ebbe maggior successo fu proprio la Svizzera. Non è difficile capire il perché. Data la particolare configurazione del territorio, almeno agli albori della radiofonia, si ritenne più conveniente e vantaggioso ricorrere alla filodiffusione. Si calcola che nella Confederazione Elvetica ci fossero oltre 400 mila abbonati alla filodiffusione nel 1969. Nel 1931 iniziano le trasmissioni in bassa frequenza e nel 1940 quelle in alta frequenza, grazie al quale fu possibile la trasmissione di più canali. Nel 1956 infatti, con questo metodo, erano disponibili 6 canali. Mentre con la trasmissione in bassa frequenza ogni qualvolta si utilizzava il telefono il ricevitore per filodiffusione si interrompeva, con il sistema di trasmissione ad alta frequenza esso continuava a funzionare. La filodiffusione è stata interrotta nel 1998, quando venne surclassata dal sistema di trasmissione dati ISDN. In questa pagina alcuni schemi di trasmissione via filodiffusione in Svizzera.

23 dicembre 2013

Filodiffusione, come ascoltarla

Ricevitore per filodiffusione
Dal sito della Rai ecco come è possibile ascoltare i programmi della filodiffusione.

Radio Fd4 e Fd5 possono essere ricevuti, oltre che via web, con un normale televisore  digitale (DTT), con una Radio Digitale (DAB+), con un ricevitore satellitare (è tra i canali gratuiti), tramite Filodiffusione analogica, oppure in Modulazione di Frequenza.
Segnali di test

Per consentire agli amanti della musica di verificare il livello di qualità dei loro apparati, ogni mercoledì alle ore 12:00 vengono diffusi , per due minuti, segnali campione. Osservazioni possono essere inviate a filodiffusione@rai.it

Radio digitale (DAB+)
Radio Fd4 e Fd5 possono essere ricevuti con i nuovi radioricevitori digitali nelle zone già raggiunte dal servizio DAB+; via DAB è possibile ricevere il segnale mono a 96 kBit/s con protezione 3, standard ETSI ETS 300 401; in altre  aree  è impiegato lo standard DAB+ al 64 kBit/s.
Sul  DAB+ è disponibile anche l'Electronic Program Guide (EPG) che forinisce informazioni su quanto viene trasmesso in quel momento (autore e titolo; per informazioni sui contenuti artistiche e chiarimenti scrivere a filodiffusione@rai.it).
Per informazioni sulle aree dove è già presente il servizio DAB+, segnalare problemi e altro, si può contattare il call center di Raiway all’800 111 555, scrivere a raiway@rai.it o consultare le pagine del sito www.raiway.it. Per informazioni sull’area di copertura DAB+ clicca qui.

Digital Terrestrial  Television (DTT)
Radio Fd4 e Fd5 sono trasmessi sulla DTT, nel Mux2 della Rai. Al momento su Radiofd5  l'EPG non è disponibile. Se non si riesce a trovare, o  ascoltare si può contattare il call center di Raiway all’800 111 555, scrivere a raiway@rai.it o consultare le pagine del sito www.raiway.it. Per  conoscere le frequenze del DTT clikkare qui.

Satellite
Radio Fd4 e Fd5 sono trasmessi  trasmessa via satellite. Al momento  l'EPG non è disponibile.
Se non si riesce a trovarla tra le centinaia disponibili , o ad ascoltarla, si può contattare il call center di Raiway all'800 111 555, scrivere a raiway@rai.it o consultare le pagine del sito www.raiway.it. Per conoscere l'elenco programmi cliccare qui. Per sapere come puntare la parabola cliccare qui.

Modulazione di Frequenza 
Radio Fd4 e Fd5 sono trasmessi (salvo interruzioni eccezionali per esigenze di pubblica utilità) sui Canali Metropolitani (FM) in  cinque (non sono previsti al momento ampliamenti del servizio) capoluoghi italiani:
Ancona sulla frequenza portante di 106,00 MHz.
Milano sulla frequenza portante di 102,20 MHz.
Napoli sulla frequenza portante di 103,90 MHz.
Roma sulla frequenza portante di 100,30 MHz.
Torino sulla frequenza portante di 101,80 MHz.

Logo Rai fd4
Su questi canali FM il segnale è volutamente "non" soggetto a compressione dell'audio (come è ormai uso costante in tutte le radio per accrescere la "sensazione sonora" senza aumentare la potenza irradiata dai trasmettitori circolari), al fine di mantenere elevata la dinamica, quindi il livello sonoro può variare molto da un minimo a un massimo per rispettare le scelte (pianissimo, fortissimo, ecc.) del compositore.  Questo però comporta che durante la trasmissione di musica a livello originario basso, all'ascolto il segnale sembri "più debole" e "più rumoroso" di quello di altre emittenti. L'unica soluzione è dotarsi di un ricevitore radio di elevata qualità tecnica collegato possibilmente ad una buona antenna (in moltissimi casi è sufficiente un filo sufficientemente lungo, anche posto all'esterno); infatti ,per ironia della sorte. l'amplissima disponibilità di canali FM ad elevata potenza irradiata ha fatto "dimenticare" che anche le Radio usano una antenna proprio come i televisori (in realtà l'antenna c'è sempre, ma è dentro il ricevitore).

Filodiffusione analogica
Radio Fd5 è l’erede dello storico V Canale della Filodiffusione Rai (il programma si chiamava Auditorium) e Fd4 del IV canale. Tutti gli abbonati Telecom hanno potuto e possono, da più di 50 anni, ricevere sui fili del telefono il servizio della Filodiffusione Analogica. Stipulando  un abbonamento con Telecom  (costo circa 3 euro l’allaccio,  circa 2 euro l’anno di abbonamento)  e disponendo di un Filodiffusore si possono ascoltare ascoltare  i cinque canali della Filodiffusione: FD I, FD II, FD III, FD IV e FD V (il canale FD VI viene oggi usato per realizzare la sterofonia del canale FD V; fornisce il segnale differenza L-R).
La  Filodiffusione analogica offre diversi vantaggi:
-         a differenza dell’ascolto web, che può essere realizzato solo su un PC, è possibile collegare un Filodiffusore diverso ad ogni presa telefonica, ed ogni Filodiffusore può ascoltare un canale diverso.
-         i Filodiffusori costano pochissimo, usando una tecnologia analogica non diventano mai obsoleti
-         per collegare una ulteriore presa è sufficiente collegare un doppino di rame in parallelo: niente hub, router, LAN, extender e altri apparecchi digitali costosi, complessi da collegare, e  che diventano rapidamente obsoleti
-         i Filodiffusori sono semplici da usare, e in genere hanno dei tasti meccanici, quindi possono essere usati facilmente anche da anziani e non vedenti
-         il segnale non è digitalmente compresso, e se si dispone di un riproduttore di alta qualità la differenza è udibile poiché non vi è perdita di contenuti.
ma ha anche qualche svantaggio:
-         la qualità audio dipende dalla qualità di tutti i circuiti elettronici “a monte”, che debbono essere mantenuti in buone condizioni, possono quindi aversi rumore, distorsioni, intermodulazioni che possono essere corrette solo telefonando al 187 di Telecom che attiverà il personale tecnico per un intervento
-         è incompatibile con il servizio   ADSL di Telecom per la connessione a Internet
-         il numero di canali è limitato a cinque, di cui uno solo stereofonico.
-         è disponibile solo nei capoluoghi di provincia, e non in tutte le centrali Telecom
-         è disponibile solo entro circa 7 km dalla centrale Telecom, senza rigenerazione.

Segnali test per migliorare l'ascolto

Ricevitore per filodiffusione
La perfezione del suono è arrivata oggi a livelli di raffinatezza impensabili fino a qualche tempo fa. Per questo la Rai filodiffusione ha deciso di aiutare gli ascoltatori a migliorare le prestazioni dei propri impianti HiFi inviando un segnale test che permette di tarare gli apparecchi. Ecco l'articolo pubblicato dal sito della Rai il 12 dicembre 2013.

Un tempo si chiamava Alta Fedeltà, poi si è anglesizzata in Hi-Fi (High-Fidelity), adesso è divenuta Home Theater: è il suono riprodotto con fedeltà tale da far credere (ad occhi chiusi) di avere "veramente" l'orchestra davanti.
Nei decenni il mondo si è complicato: dal primo Filodiffusore Analogico con un grande altoparlante, si è passati all'apparato  quello con due diffusori, poi alla ricezione da satellite, poi a quella da web, recentemente alla ricezione digitale via canale televisivo, e l'ultimissima è la Radio Digitale...
...ma, in tutti questi canali esiste un altoparlante Destro e un altoparlante Sinistro, e tutta l'elettronica deve sempre elaborare segnali elettrici che devono soddisfare certi requisiti.
Per aiutare gli ascoltatori  a valutare lo stato del loro impianto, identificare  canale Sinistro e canale Destro, bilanciare i due canali, Radiofd5 trasmette ogni mercoledì, alle ore 12, dei "segnali di test".
La trasmissione dura solo per due minuti, ma si tratta di un servizio sperimentale. Se sarà gradito, e se avremo richieste e suggerimenti via mail a  filodiffusione@rai.it  o via SMS al 347 0142371, i segnali di test potranno essere modificati, ampliati, e trasmessi in altri orari.

La sequenza di segnali è:

1 - breve introduzione musicale (la Toccata dall'Orfeo di Monteverdi;
2 - annuncio di apertura;
3 - dati digitali (durata circa 1 secondo);
4 - canale sinistro, nota fissa a 440 Hz sul canale sinistro per alcuni secondi;
5 - canale destro, nota fissa a 440 Hz sul canale destro per alcuni secondi;
6 - dati digitali (durata circa 1 secondo);
7 - bilanciamento fra i canali, nota fissa a 440 Hz su entrambi i canali per alcuni secondi;
8 - annuncio di chiusura.

La filodiffusione compie 55 anni

Il 4 gennaio 1959 cominciavano le trasmissioni regolari del servizio di filodiffusione Rai. A 55 anni dalla nascita la filodiffusione continua ad essere ricevibile nei capoluoghi di provincia "storici" fino a 5-7 Km dalle centrali Telecom connesse al servizio. Un sistema di trasmissione che oggi risulta parzialmente oscurato dallo streaming internet e che tuttavia potrebbe rappresentare una valida alternativa non solo alla trasmissione su internet ma anche a quella in FM.

Ricordiamo che il servizio di filodiffusione in Italia è garantito da due canali:

Rai Fd4 - musica leggera, pop, jazz
Rai Fd5 - musica classica, operistica

In aggiunta a questi due canali "dedicati" vi sono la ritrasmissione su filodiffusione di Radio Uno, Due e Tre.

I canali della filodiffusione: Rai Fd4

Logo Rai Fd4
Ecco come un articolo apparso il 12 aprile 2012 sul sito della Rai descrive la nuova veste del canale Fd4.

Lo storico canale della filodiffusione dedicato alla musica leggera cambia pelle e intraprende una sfida del tutto inedita nella radiofonia pubblica: proporre musica di qualità a tutto campo, 24 ore su 24, andando incontro ai gusti di una fascia ampia ed eterogenea di ascoltatori. 

A dare un carattere al canale è la veste sonora creata appositamente dal musicista Roberto Dell'Era (Afterhours) per RadioFd4. L'idea, studiata per offrire una grande varietà musicale e divisa in precisi segmenti orari, è un mix che abbraccia i generi più disparati e fa incontrare gli opposti. 

Su RadioFd4 coabitano i protagonisti della canzone d'autore e la galassia della musica indipendente, il grande rock e l'elettronica, i fenomeni più originali del pop e la world music, il migliore jazz e le tante facce della musica black. Lontano dai meccanismi delle major discografiche e dalle mode del sound commerciale, RadioFd4 valorizza sia i grandi veterani finiti nel dimenticatoio, sia le ultimissime uscite - quelle incentrate sulla qualità e non sui numeri del "music control" - incluse in un'originale e folta playlist di novità. Insieme alla rotazione musicale giornaliera, il canale manderà in onda programmi e format, che spazieranno dall'attualità all'approfondimento, toccando i più diversi territori e affidandosi a conduttori di talento ed esperienza. 

Integrando il suo patrimonio storico con l'ampio e dinamico spettro di musica proposto, RadioFd4 costituisce un caso unico in Italia per qualità e credibilità. Finalmente un canale "all music" diretto a tutti: un'isola felice dove ognuno potrà ascoltare la musica che più lo appassiona e scoprire sempre qualcosa di nuovo.

Filodiffusione e streaming internet, affinità e differenze

Ricevitore per filodiffusione Italtel
Immaginiamo di avere due emittenti radiofoniche, una che trasmette in filodiffusione e l'altra che trasmette in streaming internet. Quali sarebbero le differenze? Fondamentalmente non ci sono differenze, poiché entrambe le emittenti fanno viaggiare il proprio segnale attraverso la rete telefonica, il classico cavo o linea telefonica che nel caso dello streaming è quella ADSL. Una volta che il segnale arriva al ricevitore o al computer esso viene ascoltato sotto forma di suono. Oggi sul mercato esistono anche ricevitori che permettono, tramite il collegamento via cavo o wireless, di ascoltare migliaia di emittenti che trasmettono in streaming. Quindi, in definitiva lo streaming internet si potrebbe definire come un'ulteriore evoluzione della filodiffusione.

Eppure se da un lato i due sistemi di trasmissione non sembrano particolarmente diversi, ad uno sguardo tecnico più attento essi presentano alcune differenze. La linea per la filodiffusione e quella per internet ADSL non sono infatti compatibili, in altre parole non possono coesistere sulla stessa linea. In questo senso lo streaming internet oltre ad essere una sorta di naturale evoluzione della filodiffusione sarebbe anche la causa della sua estinzione. Anche perché gli stessi canali Rai trasmessi via filodiffusione sono fruibili anche via streaming internet, oltre che in FM, Satellite, DAB e Digitale Terrestre.

Una ulteriore differenza tra i due sistemi di trasmissione risiede nel fatto che la filodiffusione è sempre stata, e lo è ancora, legata al cavo del telefono ed al ricevitore ad esso collegato. Lo streaming internet al contrario, nato collegato al cavo ethernet si è progressivamente sganciato funzionando nella maggior parte dei casi in wireless.


22 dicembre 2013

Intervista sulla filodiffusione

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Il servizio di Filodiffusione fu istituito nel 1958 per effetto di una legge del Parlamento, con la quale si richiedeva alla RAI e alla SIP, l’allora gestore della rete telefonica, la fornitura di due canali musicali senza interruzioni pubblicitarie, oltre alla diffusione via cavo dei canali radiofonici della RAI anche nelle zone d’Italia non adeguatamente raggiunte dal segnale via etere. Dopo quasi mezzo secolo di vita e alterne vicende di crisi e sviluppo, il servizio è attivo e vitale, conta su una nutrita schiera di appassionati estimatori e guarda a un futuro in cui l’evoluzione tecnologica e la sempre più ampia diffusione della fruizione musicale lasciano intravedere scenari promettenti. La struttura RAI al cui interno trova collocazione il servizio è quella dei Canali di Pubblica Utilità, diretta da Riccardo Berti con la collaborazione e il supporto di Michela La Pietra.

Da due anni circa la cura degli aspetti artistici del palinsesto è stata affidata a Massimo Di Pinto, musicista di formazione “classica” diplomato in Pianoforte e in Direzione di coro presso il Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, nonché direttore di vari complessi corali, fra cui il Coro Polifonico Città di Palestrina, il Coro Polifonico Capitolino e l’ensemble La Voix Humaine. In RAI dal 1984, ha ricoperto il ruolo di Consulente Musicale, poi di Archivista presso la Biblioteca musicale dell’Orchestra sinfonica di Roma, fino all’attuale qualifica di Programmista regista.

La filodiffusione dal 1958 ad oggi. Quasi cinquant’anni di storia e di cambiamenti fra continuità ed innovazione…
In effetti la storia della Filodiffusione si è sviluppata all'interno di questa dicotomia: da un lato la continuità, rappresentata da una proposta culturale in evoluzione, dall’altro la costante innovazione dei processi tecnologici, che nell’arco degli ultimi venti anni ci ha condotto dal vecchio nastro magnetico analogico alla rivoluzione del compact disc e all’attuale sistema di programmazione interamente informatizzato. Il processo evolutivo sembra non essere ancora terminato, ma già allo stato attuale le nuove possibilità offerte dalla tecnica ci hanno aperto prospettive impensabili fino a poco tempo fa: la gestione ed elaborazione digitale del suono, Internet, il satellite, tutto può contribuire in modo determinante alla diffusione e al successo di un prodotto – la Filodiffusione – che sembra non avere età.

Partiamo dal quarto canale che è dedicato alla musica leggera per approdare poi al quinto, sulla musica classica.
Proprio in questi mesi il IV canale sta attraversando una fase di totale rinnovamento, grazie ad importanti investimenti compiuti dalla RAI sugli impianti di produzione e messa in onda. Fino a qualche tempo fa la scaletta musicale era realizzata in modalità “random” (casuale) da una sorta di juke-box contenente circa cinquecento CD, e ciò rendeva praticamente impossibile l’organizzazione di un palinsesto ragionato e la sua pubblicazione in anticipo. Il nuovo impianto invece, completamente computerizzato, consente la massima flessibilità di utilizzo: ogni brano può essere dettagliatamente classificato in base a diversi parametri, e la sequenza musicale può finalmente essere organizzata per generi e fasce orarie, costituendo un vero e proprio palinsesto.
Il primo risultato tangibile di tale innovazione è stato “Round Midnight”, rubrica dedicata alla musica jazz in onda ogni sera dalle 22,30 alle 24. L’apprezzamento espresso dagli appassionati del genere è stato notevole: molti di loro hanno auspicato l’istituzione da parte nostra di un canale monotematico riservato al jazz. Questo però non avverrà, in quanto volendo tener conto delle esigenze di un pubblico vasto e variegato, preferiamo costruire a poco a poco un canale che dia spazio a diversi generi di musica leggera, con particolare riguardo a quelli di maggior pregio, come ad esempio la canzone d’autore o la musica da film. Dalla RAI ci si aspetta sempre qualcosa di diverso rispetto alle normali proposte delle emittenti radiofoniche commerciali, e non vorremmo deludere tali aspettative.

Quali sono invece i programmi più interessanti prodotti per il V canale negli ultimi mesi?
Si possono rintracciare specifici motivi di interesse in molti dei nostri programmi: io amo particolarmente la musica moderna e contemporanea, e quindi apprezzo la serie intitolata “Sillabario del Novecento”, in cui a ogni lettera dell’alfabeto corrisponde una monografia su uno degli autori più significativi del secolo scorso, così come la rubrica “Ritratti contemporanei”, interamente dedicata ai compositori italiani delle ultime generazioni. Ma sono anche consapevole di quanto i gusti del pubblico spesso si rivolgano altrove: i melomani apprezzano la rubrica “Le voci della lirica” e anche un programma di pura evasione come “Non solo Danubio”, dedicato all’opera omnia di Johann Strauss jr (domenica dalle 22.30 alle 23), incontra il favore degli ascoltatori.

Ma l’iniziativa più rilevante del 2006 è forse il programma intitolato “K come Mozart”, dedicato appunto alle celebrazioni dell’anno mozartiano...
Si è trattato di uno sforzo importante, dal punto di vista artistico e organizzativo, fortunatamente premiato dall’apprezzamento degli ascoltatori. Siamo riusciti a concentrare nell’arco di un trimestre tutte le opere sinfoniche e cameristiche di Mozart in un contenitore quotidiano della durata di circa due ore, mentre le opere teatrali, trasmesse nei primi tre venerdì del mese, hanno occupato l’intero primo semestre del 2006. L’impegno maggiore è stato profuso nella scelta delle interpretazioni, alternando produzioni di rilevanza storica alle più recenti letture filologiche, e nella composizione dei programmi, che non hanno seguito criteri cronologici o di genere, ma sono stati improntati ad un principio di varietà. Ed è stato appassionante accostarci ogni giorno a capolavori immensi o a pagine “minori” ma in ogni caso di pregevole fattura, scandagliando fin nei minimi recessi un corpus compositivo senza eguali. Il successo dell’iniziativa ci ha indotto ha replicare il ciclo trimestrale per l’intero 2006, mentre le opere teatrali sono riproposte il mercoledì da luglio a dicembre.

Quanti ascoltatori avete mediamente al giorno?
È difficile stabilirlo con precisione, soprattutto perché i nostri due canali non sono soggetti ad alcun tipo di rilevamento Auditel. Inoltre, i programmi FD possono essere ricevuti con diverse modalità, alcune delle quali totalmente incontrollabili dal punto di vista quantitativo degli ascolti. L’unico dato certo è quello relativo agli abbonati Telecom (circa 170.000), ma la maggior parte degli utenti ci ascolta in modulazione di frequenza (nelle città di Roma, Milano, Torino e Napoli) oppure attraverso il satellite, Internet o il digitale terrestre. Possiamo solo ipotizzare, sulla base di proiezioni statistiche in nostro possesso, che il numero medio di contatti quotidiani all’ascolto si aggiri sul milione.

Come si costruisce un palinsesto tipo?
Nella costruzione del palinsesto cerco di ispirarmi soprattutto ad un principio di varietà, seguendo criteri simili a quelli rispettati da uno chef (se mi si consente il paragone), che debba elaborare il menù giornaliero di un grande ristorante: coerenza, stile, cura dei particolari, equilibrio tra novità e tradizione, e per l’appunto, varietà. L’obiettivo primario è quello di accontentare un po’ tutti i gusti, offrendo con discrezione la possibilità di provare “piatti” inconsueti alternati a proposte più tradizionali e di largo apprezzamento.
Nel corso della giornata riservo quindi ampio spazio ai generi musicali più amati dal pubblico: opera lirica, musica sinfonica e cameristica, repertorio classico e romantico. Mi piace dedicare brevi e significativi programmi al canto gregoriano (“Cantus planus”), alla musica medioevale e rinascimentale (“Dal codice di…” e “Cantate ninfe”), così come alle più recenti sperimentazioni (“Ritratti contemporanei”) e alla musica elettronica (“Elettromusica”), a quella per banda (“Musica, maestro!”), ma anche al folklore (“Suoni dal mondo”), alla commedia musicale (“Musical on stage”), alla musica da film (“35 mm”), fino ai generi confinanti con il jazz o la musica leggera (“Contaminazioni”).
Fortunatamente, grazie ai sondaggi periodicamente inseriti nel nostro sito Internet e alle richieste che costantemente ci giungono con ogni mezzo, riusciamo a mantenere un buon feedback con gli ascoltatori.

A proposito del vostro sito, avete in mente dei cambiamenti?
Il nostro portale http://www.radio.rai.it/filodiffusione/index.cfm è attualmente uno dei più visitati fra tutti quelli delle strutture RAI, soprattutto in virtù del fatto che in esso è possibile conoscere, con diversi giorni di anticipo e con un elevato livello di dettagli, l’intera programmazione del V canale alla pagina http://www.radio.rai.it/filodiffusione/auditorium/palinsesto.cfm
Inoltre offriamo ai nostri visitatori schede musicologiche relative ai programmi più significativi, biografie di autori ed interpreti, recensioni, segnalazioni di festival e molto altro. Da qualche giorno inoltre è visibile la playlist quotidiana del IV canale alla pagina http://www.radio.rai.it/filodiffusione/4canale/palinsesto.cfm, novità questa molto apprezzata dagli appassionati di musica leggera.
Nei principali motori di ricerca le nostre pagine vengono spesso evidenziate per la loro elevata aderenza alla richiesta, e questo è dovuto sia all’approfondimento dei temi trattati che al loro costante aggiornamento. La home page è tradotta in quattordici lingue e ciò, unito alla possibilità di poter ascoltare online i nostri programmi, ci ha donato una visibilità a livello mondiale veramente sorprendente. Anche la sezione dedicata all’accessibilità è assai curata e, grazie ad essa, portatori di handicap o persone con scarsa dimestichezza informatica possono consultare agevolmente le nostre pagine. Tuttavia, questo autunno (cioè a circa tre anni e mezzo dalla sua nascita) il sito subirà una notevole operazione di restyling, sia per gli aspetti grafici che strutturali, al fine di consentirci maggiore flessibilità e completezza informativa.

In conclusione, quali sono i vostri obiettivi principali?
La filodiffusione, a mio avviso, dovrebbe svolgere (e in buona parte già svolge) una triplice funzione, più evoluta rispetto alla semplice fornitura di una colonna musicale continua e in linea con lo spirito più autentico di servizio pubblico: divulgare, intrattenere, approfondire. In altri termini, contribuire alla diffusione della cultura musicale a tutti i livelli. Proprio in questo momento stiamo lavorando ad una radicale riorganizzazione del palinsesto, differenziando le tipologie di ascolto in base alle competenze e ai livelli di attenzione dell'ascoltatore medio, nelle varie ore della giornata. Stiamo quindi producendo nuovi programmi di carattere divulgativo e di breve durata, idonei anche ad un pubblico non abituato all'ascolto della musica classica, da alternare con programmi di maggiore caratura, adatti ad ascoltatori più esperti e comunque concepiti per accompagnare con discrezione lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Le proposte più raffinate e di maggior impegno culturale resteranno collocate, come già ora, nella fascia serale e notturna, partendo dal presupposto che il melomane, il musicologo e l'addetto ai lavori possano cercare (e trovare) nel V canale l'occasione per affinare ed approfondire le loro conoscenze in orari in cui la maggior parte del pubblico dedica la propria attenzione all'intrattenimento televisivo.
Ovviamente si rischia sempre di scontentare qualcuno, ma le eccezioni ci fanno comprendere meglio quali siano i criteri migliori da adottare come regola!

Intervista di Daiana Paoli a Massimo Di Pinto, pubblicata su Biblio-Net Musica Classica (17/09/2006).

Musica di Natale

In occasione del Natale il canale della filodiffusione Rai Fd5 propone una programmazione speciale dal titolo Musica sotto l'albero. Si potranno ascoltare particolari selezioni musicali a partire dalla mezzanotte del 24 dicembre. Per la programmazione di Natale nel dettaglio, cliccare 24 e 25.

Abbonarsi

Ricevitore per filodiffusione
Ecco quanto riportato dal sito della Rai per quanto riguarda l'abbonamento ai servizi di filodiffusione: La Filodiffusione Analogica nasce nel 1958 (le trasmissioni ufficiali sono iniziate il 4 gennaio 1959) quando viene offerta agli ascoltatori la possibilità di ricevere dei programmi musicali con larghezza di banda fino a 7 kHz tramite il collegamento del telefono abbonandosi alla (oggi) Telecom Italia. Il servizio  di Filodiffusione Analogica è  ancora oggi mantenuto attivo da Telecom Italia. Utenti privati possono richiedere nuovi abbonamenti al 187 (per utenti privati), ed è dovuto solo il canone Telecom di 2,08 euro l'anno; ovviamente si deve essere in regola con la Tassa di Possesso di apparecchi radiotelevisivi. Utenti con diffusione in luogo aperto al pubblico possono richiedere nuovi abbonamenti all'Ufficio Telecom che li gestisce, ed è dovuto non solo il canone Telecom di 2,08 euro l'anno, ma anche un Abbonamento Speciale (vedi www.abbonamenti.rai.it ) e la SIAE. 

La Filodiffusione serve solo i “vecchi” capoluoghi di Provincia, e solo utenze entro 5-7 km dalle Centrali a suo tempo connesse. Pertanto per  nuovi allacci la Telecom deve effettuare una valutazione di fattibilità tecnica. Se si è abbonati, per il servizio fisso, ad un altro provider, non è possibile ricevere la Filodiffusione Analogica. Non è possibile disporre contemporaneamente ADSL e Filodiffusione (come spiegato nelle FAQ ); chi volesse disporre di ADSL ascoltando però contemporaneamente la Filodiffusione Analogica dovrà richiedere a Telecom una seconda linea telefonica e chiedere poi su di essa l'ADSL. Tuttavia chi dispone di collegamento ADSL può continuare ad ascoltare la Filodiffusione (solo un canale per volta) tramite il web, collegandosi al sito della Filodiffusione e www.radiofd5.rai.it e attivando l'ascolto on line. La qualità dell'ascolto non sarà la stessa dell'Analogico e forse si avranno problemi di connessione, e l'ascoltatore dovrà comunque tenere il PC sempre acceso.

L'acquisto del ricevitore per Filodiffusione Analogica è a cura e carico del neo-abbonato; va acquistato soltanto “dopo” la comunicazione di Telecom di avvenuta attivazione del servizio. Per quanto ci consta attualmente esistono in Italia tre  fabbricanti  che costruiscono e vendono (in genere via pacco contrassegno, poiché nei negozi è quasi impossibile trovarli)  ricevitori per  Filodiffusione Analogica. Esistono modelli  collegabili anche ad un complesso stereofonico, modelli incassabili nel muro, e modelli tipo radiosveglia. Con il servizio attivato si possono ricevere in casa i sei canali della Filodiffusione; i primi tre attualmente diffondono i programmi delle reti radiofoniche RAI (RadioUno Onda Media, RadioDue e RadioTre) mentre il IV Canale  trasmette 18 ore al giorno per 365 giorni l'anno Radiofd4 (musica leggera) e il V Canale trasmette Radiofd5, (musica classica).

Il sesto canale è attualmente utilizzato per rendere stereo il V Canale (la Filodiffusione Analogica via cavo è infatti monofonica); generalmente sui ricevitori più moderni non compare il comando di selezione separato, poiché viene associato al quinto automaticamente quando si sceglie il canale. Se il ricevitore lo prevede, è possibile inserire l'uscita audio del Filodiffusore dentro altri apparati audio sia per amplificarla, sia per diffonderla dentro più locali (sono in commercio distributori e diffusori di segnali audio che qualunque buon elettricista può collegare).

Un pò di storia

Pubblicità dei ricevitori per filodiffusione
La filodiffusione viene istituita nel 1958. La Rai aveva intenzione di offrire un servizio di trasmissioni che fosse esente da disturbi ambientali, come accadeva spesso per la banda AM. Da ricordare inoltre che la band in FM non era ancora attiva. Per avviare il servizio la Rai stipula un accordo con l'allora SIP. Le prime città fornite dal servizio di filodiffusione nel 1958 sono Roma, Milano, Torino e Napoli. Le trasmissioni cominciano ad avere regolarità nel gennaio 1959. Ecco come il Radiocorriere dell'epoca descriveva la filodiffusione: "La Filodiffusione consiste nel trasmettere dei segnali acustici da un impianto trasmittente a diversi impianti riceventi per mezzo di radio onde convogliate da una rete di fili che esiste ormai in ogni città e che costituisce la rete telefonica urbana. I trasmettitori della Filodiffusione funzionano nella banda delle onde lunghe e, per ascoltare i programmi, occorre ricorrere a un apparecchio ricevente che venga collegato al filtro inserito all'arrivo della linea telefonica e utilizzare un apposito adattatore-rivelatore già provvisto di tasti per la ricezione dei 6 canali della Filodiffusione.
Proprio per i vantaggi su indicati il sistema di trasmissione è ormai molto diffuso all'estero: 300.000 utenti in Svizzera, oltre un milione in Inghilterra, circa 500.000 in Olanda, ecc."

Pubblicità filodiffusione
Sebbene non ai livelli della radio in AM (e poi in FM), tuttavia la filodiffusione vede crescere i propri abbonati durante gli anni '60, fino ad arrivare agli oltre 500.000 degli anni '80. Lo sviluppo della filodiffusione è anche legato al fatto che molti degli abbonati erano alberghi, ristoranti, bar e locali pubblici che sceglievano questo sistema per offrire ai propri clienti un ascolto di prima qualità. I canali disponibili erano in tutto sei. I primi tre canali dedicati alla ritrasmissioni di Radio Uno, Due e Tre; mente il canale 4 era dedicato alla musica leggera (chiamato anche Leggera), il 5 alla musica classica (chiamato anche Auditorium) e il 6 agli eventi speciali. Con lo sviluppo e l'ammodernamento delle linee telefoniche cresce anche la filodiffusione che si estende su tutto il territorio nazionale. Nel 1974 le trasmissioni del 5 e 6 canale (raggruppati poi nel solo canale Auditorium) vengono irradiate anche in FM a Milano, Roma, Torino e Napoli (a cui si aggoinge anche Ancona). Questi canali sono ancora oggi trasmessi nelle città citate.

Dal 1997 la filodiffusione inizia le trasmissioni in DAB e dal 1999 via internet. Nel complesso oggi la filodiffusione è ascoltabile, oltre che con i ricevitori appositi, anche su internet, via satellite, in FM (in alcune città) e sul digitale terrestre Rai.

Non vi sono dati certi su quanti siano effettivamente gli abbonati ai servizi di filodiffusione Rai, si potrebbero stimare intorno ai 170/150 mila. Ovviamente poiché l'ascolto dei canali della filodiffusione è possibile anche su internet, gli ascoltatori e gli appassionati sono molti di più degli abbonati.  

La filodiffusione

Ricevitore per filodiffusione
La filodiffusione è sostanzialmente un sistema di trasmissione che avviene mediante il "filo" del telefono. Bisogna chiarire che il sistema di trasmissione della filodiffusione non è simile a quello di internet (ADSL) e non è compatibile con esso. Questo significa che non si può utilizzare la stessa linea telefonica per internet e per la filodiffusione insieme, è necessario richiedere una ulteriore linea telefonica (doppino). La trasmissione per la filodiffusione viene effettuata nelle bande comprese tra 150 e 350 kHz. Per l'ascolto delle trasmissioni via filodiffusione è necessario dotarsi di un apparecchio ricevitore appositamente realizzato. Nonostante la popolarità della filodiffusione sia in forte calo, vi sono ancora molti ricevitori reperibili sul mercato a prezzi molto accessibili.

Blog Filo-diffusione

L'intento di questo blog è quello di rappresentare un punto di riferimento (e di incontro) per tutti coloro che amano e sono interessati alla filodiffusione e alla sua, per certi versi, naturale evoluzione: l'internet radio. Al suo interno si possono trovare notizie, curiosità, storia e molto altro.